Quei cattivoni della Ue ci ricordano con insistenza che la situazione strutturale della nostra economia non è migliorata e credo che abbiano ragione, almeno con riferimento ai conti pubblici (che valgono metà del pil).
Tuttavia, anche se siamo ancora lontani dalla situazione pre-crisi, la fase attuale è di indubbia ripresa per cui è fondamentale capirne la natura e la presumibile durata. Gli economisti hanno opinioni differenti sul punto. C’è chi ritiene che si tratti di una ripresa congiunturale cioè trainata dal buon andamento dell’economia internazionale; c’è chi ritiene che sia una ripresa strutturale cioè determinata da cause interne, infi ne c’è chi ritiene che la ripresa sia esogena cioè dipendente da fattori esterni.
Sono visioni totalmente differenti, ma si può tentare una sintesi oggettiva. È evidente che la buona congiuntura internazionale influenza positivamente la nostra economia e il nostro export. La componente strutturale della ripresa, cioè interna e stabile, appare minimale, legata più che altro agli stimoli per l’innovazione tecnologica (il cd pacchetto «industria 4.0»)